Legge di Bilancio 2019 per la sicurezza informatica: i finanziamenti approvati

legge di bilancio 2019 per la sicurezza informatica: i finanziamenti approvati

La legge di Bilancio 2019 da l’opportunità alle imprese italiane di rafforzare e impostare la rete tecnologica interna per entrare a far parte dello sviluppo industriale 4.0: ecco i finanziamenti approvati dalla normativa e gli incentivi a cui è possibile accedere.

La Legge di Bilancio 2019 porta grandi novità per la sicurezza informatica: dopo il maxiemendamento – con il quale sono state apportate nuove modifiche e spunti alla normativa – sarà infatti possibile ottenere delle agevolazioni per sostenere la digitalizzazione in azienda tramite le tecnologie abilitanti previste dall’Impresa 4.0, tra cui anche provvedimenti per sviluppare la sicurezza informatica.

La nuova legge è stata emanata nel momento propizio: le imprese italiane stanno finalmente riconoscendo il valore della sicurezza IT in azienda e stanno mettendo al primo posto delle proprie preoccupazioni il rischio di vedere interrotte le attività a causa di un attacco hacker.

La criminalità informatica corrisponde ad un danno di circa 600 miliardi di dollari ogni anno, cifra considerevolmente aumentata rispetto ai 445 miliardi di dollari del 2014: a fronte di un pericolo formato dall’utilizzo di mezzi sempre più sofisticati ed efficaci da parte dei cybercriminali del web, c’è da cogliere l’occasione e avvalersi degli incentivi statali promossi per il nuovo anno.

Ecco le novità più interessanti della Legge di Bilancio 2019 per il digitale.

Incentivi alla formazione 4.0 in azienda

Sono previsti dei fondi dedicati specificamente alla formazione del personale dipendente sia per grandi imprese che per PMI.

A quanto ammonta

Il credito previsto (corrispondente ad un credito di imposta a coprire il costo dei dipendenti coinvolti nelle attività di formazione) destinato in base alla dimensione dell’azienda che lo richiede, ammonta a 300.000 euro l’anno per ciascun beneficiario (ossia azienda) per le piccole e medie imprese, e 200.000 euro l’anno per le grandi imprese.

Esso è così diviso:

  • al 50% per le piccole imprese
  • al 40% per le medie imprese
  • al 30% alle grandi imprese

Chi può richiederlo

Possono accedere all’incentivo le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico a cui si rivolgono, dalla dimensione aziendale e dal regime contabile adottato.

Gli investimenti oggetto dell’incentivo

Essendo l’obiettivo dell’agevolazione quello di aumentare le competenze 4.0 dei dipendenti in azienda e di creare valore per l’azienda stessa, la normativa prevede un elenco di tecnologie ritenute rilevanti per lo sviluppo e la trasformazione digitale delle imprese.
Le attività di formazione devono comprendere l’utilizzo di tecnologie incluse nelle seguenti categorie:

  • big data e data analysis
  • fog e cloud computing
  • cyber security;
  • sistemi cyber-fisici
  • prototipazione rapida
  • realtà virtuale e aumentata
  • robotica
  • interfaccia uomo-macchina
  • stampa 3D
  • IoT e internet delle macchine
  • integrazione digitale dei processi aziendali

Provvedimenti per la trasformazione tecnologica e digitale

Il Maxiemendamento prevede la possibilità di servirsi di un ammortamento e un iperammortamento sugli investimenti – per soluzioni anche in cloudcomputing – effettuati entro il 31 dicembre 2019, oppure entro il 31 dicembre 2020 se l’ordine di acquisto è stato accettato dal venditore e se è stato versato un acconto di almeno il 20% del costo totale.

Le percentuali dell’iperammortamento sono le seguenti:

La figura dell’innovation manager

La legge di Bilancio prevede inoltre il cosiddetto “Voucher Manager”, un contributo sotto forma di voucher annuale del valore di 40.000 euro per il periodo di imposta 2019 e 2020. Quest’ultimo è rimborsabile a fondo perduto fino al 50% della spesa affrontata per acquisire prestazioni di consulenza specialistica volti ad attuare attività di trasformazione digitale e tecnologica.

I voucher sono destinati solamente alle Piccole e Medie Imprese, con l’esclusione quindi delle Grandi, le quali non possono beneficiare del contributo per favorire delle prestazioni dell’Innovation Manager.

La figura professionale in questione deve risultare un professionista che assicuri la gestione delle attività di un’impresa inerenti processi di innovazione del business, stimolando la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation e favorendo l’introduzione di idee innovative per lo sviluppo di un vantaggio competitivo con la conseguente crescita del business.

Inoltre, deve possedere i seguenti requisiti:

– esperienza nei processi produttivi o nella gestione e organizzazione dei progetti aziendali e deve anche essere in grado di proporre dei modelli di business sia di tipo più “tradizionale” che improntati sulla logica 4.0

– conoscere la value chain aziendale 

– conoscere le piattaforme digital e le logiche attivate per il loro utilizzo

– attitudine all’autogestione, buone capacità comunicative volte al problem solving

– conoscere la cybersecurity almeno nelle sue attività di base

La Nuova Sabatini

La Nuova Sabatini è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019 e prevede un’agevolazione per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese per l’acquisto di beni strumentali tra cui anche hardware, software e tecnologie digitali.

Il provvedimento prevede un finanziamento di 48 milioni di euro per il 2019, 96 milioni per gli anni dal 2020 al 2023 e infine 48 milioni di euro per il 2024.

Il contributo

Le agevolazioni a cui possono accedere le imprese sono i seguenti:

Chi può accedervi

Le micro, piccole e medie imprese che desiderano avvalersi dell’incentivo della Nuova Sabatini 2019:

  • devono avere sede operativa in Italia ed essere iscritte al registro delle imprese
  • non devono essere in difficoltà economica oppure essere sottoposte a procedure concorsuali
  • possono operare in qualsiasi settore produttivo, tra cui anche l’agricoltura e la pesca

Conclusioni: una minaccia reale

Dall’indagine condotta dalla Polizia Postale sulle attività di hacking svolte e denunciate nel 2018, è emerso un quadro piuttosto allarmante: il fenomeno di criminalità sul web è in costante aumento, con 3.355 denunce, 39 arresti, il sequestro di 22.687 spazi virtuali e, soprattutto, 160.000 segnalazioni di truffe o tentate truffe.

Ecco perché è importante non sottovalutare il rischio e contrastare il fenomeno attraverso le migliori infrastrutture e la miglior educazione sull’argomento.

Non aspettare di subire un attacco prima di procurarti le difese giuste: prevenire è meglio che curare, e in questo caso potrebbe farti risparmiare parecchi soldi, soprattutto grazie ai nuovi incentivi in vigore.


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