La forza del Cloud Azure come Platform as a Service.

Lo scorso aprile al Global Azure Bootcamp 2018 si è parlato di tante caratteristiche di Azure, anche della sua modalità di operare come Platform as a Service (PaaS).

Di seguito, l’intervista ad uno dei nostri trainer, Marco Parenzan, che è intervenuto all’evento con un focus sul Cloud Microsoft sottolineando i vantaggi di usarlo come Platform as a Service.

  • Presentazione
    Marco Parenzan, Microsoft Azure MVP e Community Lead per 1nn0va (community Microsoft a Pordenone).”
  • Di che cosa ti occupi?
    “Sono un consulente freelance sui temi Azure, .NET e IoT. Mi dedico allo sviluppo, alla consulenza e alla formazione, sia in azienda che presso enti di formazione. Quando non lavoro al computer (difficile) comunque mi piace dedicarmi al retrogaming e ai fumetti.”
  • Qual è stato l’argomento principale del tuo intervento?
    “Ho fatto un intervento nella keynote e una sessione sull’IoT.
    Nell’intervento su keynote ho sottolineato il ruolo importante dei servizi PaaS   in Azure, che ritengo (ma non sono certo il solo) fondamentali per sposare   appieno la filosofia cloud. È essenziale, se si scrive una soluzione nuova,   focalizzarsi sul business e non su problemi infrastrutturali che normalmente   non portano valore aggiunto. Certo, spesso è necessaria una riscrittura o una   modifica al software, se esistente.
     Nella sessione IoT ho mostrato cosa significa sviluppare una soluzione end-   to-end IoT, dai devices al portale di monitoraggio, soffermandomi sul   contributo di Azure IoT Hub nel fornire una soluzione già pronta per coprire il   ruolo di Device Gateway.”
  • Che cosa ti piace di più di Azure?
    “Il fatto che mette a disposizione servizi (appunto in modalità PaaS) che sarebbero altrimenti inaccessibili; se, come consulente, sei focalizzato a rispondere a necessità e non puoi perdere tempo su dettagli infrastrutturali.”
  • E da cosa nasce il tuo interesse per Internet of Things?
    “Dal fatto che i device escono finalmente dalla loro nicchia inaccessibile visto che ci si può interfacciare con strumenti che i programmatori conoscono bene. E quindi chi, come me e come tanti, possono in qualche modo usare quelle nozioni di elettronica imparate alla scuola superiore. Inoltre è incredibile come Arduino e Rasperry siano stati disruptive nel quotidiano di tutti a partire dal loro mondo “hobbistico”, dei “maker”. Attenzione, questo non fa di noi esperti di device, di embedded. Ma qualcosa da dire ce l’abbiamo anche noi, ora.”

Leggi pure l’articolo sull’evento:  Global Azure Bootcamp 2018 è sbarcato anche a Verona!