IOTAAS: il servizio IoT proposto da dgroove

Internet of Things è un servizio pay per use. A tutti gli effetti. Ce lo spiega l’azienda italiana dgroove che lo offre ai propri clienti.

Che l’Internet of Things non sia altro che la possibilità, per oggetti di ogni tipo, di essere connessi ad Internet, è chiaro a tutti. Che, in particolar modo, nell’industrial machinery per le aziende connettere le proprie macchine non significa solo fare innovazione di prodotto ma soprattutto di Business, al momento è stato percepito solo dagli imprenditori più visionari. Ciò che merita di essere attenzionato è, invece, cosa significa per un’azienda investire in un progetto IoT. Quali sono le fasi e soprattutto, come funziona il servizio.

Facciamo una premessa: Intermet of things è un servizio che dgroove chiama “Iotaas”. Un servizio pay per use a tutti gli effetti che il cliente paga e che può anche rivendere ai propri clienti.
Ma andiamo per gradi.

Generalmente un progetto Iot consta di 5 fasi che richiedono tempistiche pari ad un anno di lavoro. Ogni fase ha un suo costo e l’elemento fondamentale è la stretta collaborazione tra partner e cliente.

1. Analisi del modello di Business

Per far sì che un progetto iot sia realmente utile va prima di tutto affrontato dal punto di vista strategico e di business. Ecco perchè la fase 1 è dedicata alla conoscenza del modello di business del cliente, l’analisi di quello attuale e la valutazione delle nuove opportunità date dall’adozione delle tecnologie IoT. Dgroove lo fa con una giornata di Workshop dedicata utilizzando lo strumento del Business Model Canvas.

2. Scelta della tecnologia

Definita la nuova strategia di business, l’attenzione passa all’analisi delle tecnologie hardware e software richieste per l’implementazione del progetto iot. Si tratta di una consulenza a tutti gli effetti in cui il team di sviluppo definisce l’architettura tecnologica più adeguata ad accogliere ed implementare con successo il progetto.

3. POC: Proof of Concept

Il proof of Concept è una prova di fattibilità del progetto in cui si misurano e dimostrano al cliente le potenzialità del servizio. Il pacchetto comprende la connessione da 1 a 5 macchine e la creazione di una web app attraverso cui il cliente accede e riesce a monitorare, dove e quando vuole, lo stato delle macchine e ad eseguire determinate azioni.

4. Progetto ioT Pilota

La fase del progetto pilota dura 3 mesi circa ed è una fase di test in cui si lavora alla connessione di un numero di macchine che può variare da da 10 a 100 per una specifica linea di prodotto. È questa la fase in cui inizia l’erogazione del servizio IoTaas che comprende:

• Un costo annuo fisso di Piattaforma IoT

• Un costo variabile annuo legato al numero di “Things” connesse (macchine connesse)

La variabilità del secondo costo dipende dal fatto che il sistema è scalabile. Questo significa che è possibile connettere o disconnettere il numero di macchine che si vuole. Inoltre, essendo un servizio “pay per use”, il cliente lo paga fin quando ne usufruisce.

5. Produzione

Ultima fase, quella di rilascio dell’Intero progetto iot con la connessione di una specifica linea di macchine di una o più determinate aree geografiche. La fase di produzione segna la fine dell’implementazione del progetto e l’inizio di un nuovo business.
Ad esempio, il cliente può rivendere il servizio ai propri clienti ammortizzando, così, i costi di investimento del progetto IoT, aggiungendo una nuova forma di ricavo e proponendo servizi sempre più innovativi.
Questa è la vera innovazione. Non tanto l’opportunità di efficientare i processi e ridurre i costi.

Il valore dell’Internet delle cose va ben oltre e mira a nuovi modelli di business, di consumo e di generazione di valore per le aziende e le persone.