Gli errori da evitare nelle demo di augmented reality in fiera

Gli errori da evitare nelle demo di augmented reality in fiera

Il quesito a cui rispondere al giorno d’oggi non è più se utilizzare una demo di augmented reality durante le fiere di settore, per attirare nuovi clienti e differenziarsi dai concorrenti, quanto come sfruttare al meglio questo strumento per raggiungere i migliori risultati.

Secondo Statista, infatti, le vendite di dispositivi e visori per la realtà aumentata e virtuale cresceranno fino a 209.2 miliardi di dollari nel 2022, mentre il 50% dei clienti preferisce acquistare nei negozi di chi utilizza attivamente l’AR per pubblicizzare i propri prodotti e servizi.

La tecnologia in AR (app, soluzioni e dispositivi) sta dimostrando il suo valore in molti ambiti commerciali, dalla vendita al dettaglio fino alla logistica e alla costruzione di macchine utensili, ma anche il migliore strumento non porta a nulla se non viene utilizzato correttamente: in seguito elenchiamo gli errori da evitare nelle demo di AR durante le fiere.

Gli errori da evitare nelle demo di augmented reality in fiera

1. App di realtà aumentata che richiede molta memoria

Nell’era dei dispositivi intelligenti, l’attesa è sinonimo di perdita di tempo.

Nel momento in cui viene chiesto al visitatore di scaricare un’app per vivere un’esperienza interattiva, ma quest’ultima impiega troppo tempo per installarsi (e occupa troppa memoria), l’immagine aziendale ne risente: più leggera e veloce è l’app e meglio è.

Ecco perché deve esserci un’interazione continua tra azienda e sviluppatore per trovare un compromesso tra richieste (e molte volte sogni poco realizzabili) e realizzazione effettiva del programma, ma anche tra qualità e funzionalità.

2. App molto lenta

Oltre al problema di non informare il visitatore sulla velocità di installazione, e quindi rischiare di dover far attendere troppo tempo ancora prima di vivere l’esperienza in realtà aumentata AR, anche un caricamento molto lungo per passare da una fase all’altra dell’esperienza diventa un fattore negativo.

Facciamo un esempio: si considera di proporre un catalogo interattivo, soluzione alternativa alla più semplice brochure cartacea, a chi visita il proprio stand.

Il cliente utilizza l’applicazione per inquadrare il codice presente sulla carta con cui potrà visualizzare, attraverso lo schermo del proprio smartphone, le funzionalità del prodotto. Purtroppo, però, dopo aver riconosciuto il codice, l’app è molto lenta a caricare il video o la dimostrazione, tanto da procedere a scatti fino a che il visitatore decide di aver perso già troppo tempo e di andarsene.

La realtà aumentata ha lo scopo di dimostrare la dinamicità e l’utilizzo pratico di un prodotto senza che esso sia fisicamente messo in funzione, pertanto la velocità di esecuzione è un fattore essenziale.

3. Contenuti e grafiche di qualità mediocre

È intuibile se un contenuto multimediale è buono oppure richiede modifiche: il prodotto sembra realistico? È accurato e presta attenzione ai dettagli? Se viene spostato e ruotato è possibile vedere tutti i dettagli allo stesso modo?

In questo caso la grafica 3D gioca un ruolo fondamentale per dare il giusto spazio all’estetica, alla percezione della forma, ai dettagli e al realismo del prodotto per renderlo quanto più fedele alla sua versione fisica.

4. Bug frequenti

Alcuni bug e problemi tecnici critici difficilmente verranno ignorati da chi utilizzerà l’app: tra questi ripetiamo l’eccessivo tempo di caricamento, le interruzioni impreviste, i link collegati nel modo errato o non funzionanti e app non funzionante per un determinato modello di smartphone.

In questo caso, prendersi del tempo per testare l’applicazione in tutte le sue forme è un passo obbligato che evita di sprecare tempo e risorse inutilmente.

5. User experience trascurata

Nonostante sia l’ultimo punto, merita un’attenzione speciale.

La realtà aumentata può sembrare una tecnologia difficile da utilizzare per la maggior parte delle persone, la quali invece devono solamente concentrarsi sulle informazioni che si vogliono loro fornire attraverso l’applicazione.

Per fare questo, è necessario focalizzarsi sull’esperienza dell’utente: il percorso da svolgere all’interno dell’app deve essere naturale e intuitivo, costruito apposta per una persona che vuole trovare subito le informazioni che le interessano.

Se è vero che il cliente deve essere messo al primo posto, in questo caso è l’esperienza stessa che deve essere prioritaria: user experience significherà, quindi, consentire una navigazione semplificata, senza però dimenticare di lasciare a bocca aperta facendo vivere un momento unico a chi utilizza l’app.

Augmented reality: un’opportunità da cogliere

Soprattutto nel caso delle fiere di settore, in cui la competitività raggiunge livelli considerevoli e risaltare rispetto ai proprio vicini di stand è una vittoria non scontata, portare qualcosa di nuovo con cui stupire i visitatori è d’obbligo.

Ecco che la realtà aumentata diventa uno strumento irrinunciabile per questo scopo, ma attenzione a non attirare l’interesse sbagliato a causa di malfunzionamenti e degli errori appena osservati.

Per ottenere le massime prestazioni da queste nuove tecnologie, e far corrispondere la spesa iniziale con un ritorno dell’investimento adeguato, è fondamentale per prima cosa rivolgersi ad un’azienda specializzata, che possa sviluppare e testare delle applicazioni personalizzate e performanti.

Contattaci per approfondire le tue esigenze di realtà aumentata, i nostri esperti ti aiuteranno a capire i migliori casi d’uso e i relativi investimenti